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Mercoledì, 07 Settembre 2016 00:00

Maria della Concezione di San Giacomo e Santa Teresa

Nacque il 25 aprile del 1905 nella città di Palma di Maiorca. Fu battezzata il giorno successivo nella parrocchia di Sant’ Eulalia. Era la primogenita di genitori pii, appartenenti a illustri famiglie: Giacomo di Oleza e di Spagna e Mª della Concezione Gual di Torrella e di Villalonga. Suo padre era militare e capofamiglia del proprio lignaggio, ed anche sua madre apparteneva ad una famiglia di notabili.

Maria fece la prima comunione a sette anni. Le abitudini della sua famiglia erano molto pie e rispettose verso gli anziani. Ogni sera la famiglia intera era solita radunarsi, compresi i domestici, per recitare il rosario. Il nonno, e dopo la morte di questi, il padre, guidavano la preghiera. All’età di ventun anni, Maria si recò a Roma con sua madre. L’occasione venne fornita dai proventi di una vendita, che utilizzarono per concedersi un viaggio di piacere. Si trattò di un itinerario ricreativo ed edificante, in linea con gli usi di quel genere di famiglia.

Quando Maria aveva ventidue anni, nella quaresima del 1927, venne stabilita una missione a Palma. Ne furono incaricati i padri gesuiti, francescani, missionari dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria e cappuccini, che si ripartirono tra la Cattedrale e le quattro grandi parrocchie della città. Questa celebre missione fece nascere un gran numero di vocazioni. Si cominciava con il rosario dell’alba, recitato alle cinque e mezzo del mattino. Maria volle assistervi, ma era ben conscia del fatto che le sarebbe stato impossibile alzarsi per quell’ora. Si rivolse alla Vergine Santissima e la pregò di cuore che l’aiutasse ad alzarsi presto. La Madonna le concesse da quel momento la grazia di potersi alzare presto ed essere puntuale. Da quel momento in poi non arrivò mai in ritardo da nessuna parte. Così ebbe inizio la missione, con questo rosario e questa grazia. Ma gli effetti furono ben più rilevanti. Varie prediche, tra cui quelle di padre Iniesta, gesuita, la colpirono profondamente. Fu in quei giorni che scoprì con gran gioia la propria vocazione religiosa.

Dopo soli venti mesi da quell’esperienza interiore entrò nel Carmelo.

La prima persona cui Maria confidò il segreto della propria vocazione fu la madre. Ma non tutto fu facile per lei durante questi venti mesi, infatti ebbe varie contrarietà e ricadute. Quando rivelò a suo padre che voleva diventare carmelitana, questi la mandò a parlare con padre Martino di Gesù Maria, carmelitano scalzo, per assicurarsi che ciò che sentiva fosse una reale vocazione religiosa.

Il 24 ottobre del 1928, giorno di San Raffaele, Maria fece il suo ingresso nel Carmelo. Aveva 23 anni. Scelse quel giorno affinché l’arcangelo la guidasse nel suo cammino. Suo padre, militare, non ebbe il coraggio di accompagnare la figlia fino alla porta del convento. L’accompagnarono la madre ed alcune delle sorelle. Ma suo padre, prima che quella sua figlia maggiore uscisse di casa per sempre, le disse, con la fermezza marziale del senso del dovere: –“Se non per diventare santa, non vi sarebbe motivo di lasciarci.” Custodì queste parole nel suo cuore, e queste la spronarono costantemente ogni giorno della sua vita. Ne fu responsabilizzata per sempre. Furono parole cui si attenne con obbedienza filiale già prima di prendere i voti.

Il 25 aprile del 1929, giorno del suo ventiquattresimo compleanno, Maria fu vestita con il santo abito della Madonna. Lei avrebbe voluto assumere il nome di Maria Teresa del Cuore di Gesù, invece le venne imposto quello di Maria della Concezione di San Giacomo e Santa Teresa, in onore ai suoi genitori. Durante il periodo del noviziato ricevette una grazia mistica assai notevole, che non volle mai descrivere. Tutto ciò che si potè sapere di questa grazia fu che si trattava di un’esperienza interiore molto intensa, qualcosa di simile al fuoco d’amore ricevuto da Santa Teresina.

Il 26 aprile del 1930,- scegliendo in questo caso l’anniversario della propria nascita alla grazia del battesimo, giorno successivo al proprio compleanno-, pronunciò i voti temporanei per un triennio. Trascorsi i tre anni, nello stesso giorno prese i voti solenni, senza attenuazione fino alla morte, come amava ripetere. Avrebbe spesso ribadito quest’impegno, specialmente quando, già anziana, si voleva prestarle qualche cura. Allora rispondeva inflessibile: Quando presi i voti, lo feci senza attenuazione, fino alla morte. In tal modo, non permetteva di venire in alcun modo accudita od aiutata.

Il diritto canonico all’epoca non permetteva di accedere all’incarico di superiore maggiore fino al compimento dei quarant’anni. Alle elezioni del 1946, appena soddisfatta tale condizione, sorella Concezione fu eletta priora. In altre sei elezioni l’incarico le fu rinnovato. Fu priora per 21 anni non consecutivi.  Per cinque trienni fu maestra delle novizie.

Verso la fine del 1998 contrasse una terribile influenza..

Il pomeriggio del 6 febbraio del 1999, vigilia della sua morte, seguì i suoi ultimi esercizi dal coro alto. Al termine, P. Giacinto Maria della Croce, o.c.d., impartì la benedizione apostolica con indulgenza plenaria.

La notte del 7 febbraio del 1999 consegnò la sua anima a Dio.

L'Inchiesta diocesana sulla "vita, virtù e fama di santità" è stata aperta il 21 dicembre 2009 presso la diocesi di Maiorca.

Letto 4267 volte Ultima modifica il Venerdì, 18 Marzo 2022 09:05

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