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Venerdì, 24 Febbraio 2017 00:00

Maria Maravillas di Gesù

Nacque a Madrid il 4 novembre 1891 da una famiglia profondamente cristiana; il padre Luis Pidal y Mon, secondo marchese di Pidal, a quel tempo era ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede.

Sentì la chiamata alla vita religiosa sin dalla fanciullezza, pertanto Maravillas mise in pratica tutte le virtù cristiane, che coronò con la sua entrata nel 1919, nel monastero delle Carmelitane Scalze di El Escorial (Madrid), dove pronunciò i voti il 7 maggio 1921.

Nei primi anni della sua vita religiosa nel monastero, vide realizzato il suo ardente desiderio di una vita umile e appartata.

Nel 1923 quando ancora era professa di voti temporanei, si sentì ispirata in diverse occasioni dal Signore, a fondare un monastero carmelitano nel Cerro de los Angeles (Getafe) luogo dove nel 1919, il re Alfonso XIII aveva inaugurato un monumento al Cuore di Gesù e aveva fatto la consacrazione della Spagna al Sacro Cuore di Gesù.

Il 19 maggio 1924 lasciava l’Escorial, trasferendosi con tre religiose e per ubbidienza ai superiori, fondò il monastero a Getafe, territorio allora ricadente nell’archidiocesi di Madrid, attualmente sede di nuova diocesi.

Nominata prima priora della nuova Comunità dal vescovo di Madrid, il 31 ottobre del 1926, poté vedere inaugurato il monastero sorto accanto al monumento di Cristo Re, che seppe animare con fortezza e dolcezza, instaurando una fedeltà teresiana totale, un grande spirito apostolico, un senso profondo dell’ideale contemplativo.

Pur rispettando la clausura, visse la sua vita contemplativa interessandosi delle necessità dei bisognosi; inoltre grande era il suo amore per la Croce che rasentava l’eroismo, per penitenza dormì per più di 35 anni per sole tre ore al giorno, vestita e seduta per terra con la testa appoggiata al letto.

Nel 1933 otto sue suore fondarono un monastero di clausura a Kottayam in India, dove vorrebbe recarsi lei stessa, ma ne viene impedita dai superiori.

A causa della rivoluzione spagnola, che tanto insanguinò la Spagna, con la persecuzione e l’odio contro chiunque avesse a che fare con la religione, madre Maria Maravillas de Jesus, il 22 luglio 1936, è costretta a lasciare il monastero con tutte le religiose.

Accolte dapprima dalle Orsoline francesi di Getafe, nell’agosto seguente ripara in una casa di Madrid e poi attraverso Valencia, Barcellona, Port-Bou, Lourdes, rientrano dall’altra parte della Spagna, stabilendosi nell’antico eremo dell’Ordine Carmelitano a Las Batuecas (Salamanca).

Nel maggio 1939 viene riaperto il monastero del Cerro de los Angeles e da lì partiranno le suore da lei guidate, che grazie alla meravigliosa fioritura di vocazioni carmelitane, apriranno varie Case a Mancera (1944), Duruelo (Avila) nel 1947, Cabrera (1950), Arenas de San Pedro (1954), Cordova (1956), Aravaca - Madrid (1958), La Aldehuela (1961), Malaga (1964); infine restaurò e potenziò nel 1966, il monastero dell’Incarnazione di Avila e la casa di s. Teresa.

Grazie alle molte vocazioni, attirate dalla sua forte personalità, poté mandare nel 1954, tre sue suore al monastero di Cuenca (Ecuador) bisognoso di rinforzo. Fece costruire un convento e chiesa per i Carmelitani Scalzi in provincia di Toledo; la gente la chiamò “la santa Teresa de Jesus del XX secolo”.

Si ritirò nel 1961 nel convento di La Aldehuela (Madrid) da dove in grande povertà, dirigeva il movimento e la vita regolare dei tanti monasteri, con la sua parola materna ed il suo esempio; nel 1972 la Santa Sede approvò l’Associazione di S. Teresa, da lei costituita per i suoi monasteri, di cui fu eletta presidente, associazione impegnata in iniziative sociali.

Nel 1967 aveva promosso la fondazione a Ventorro di collegi per bambini privi di scuole; nel 1969 poté consegnare 16 case prefabbricate ad altrettante famiglie di baraccati.

Tra il 1972 ed il 1974 aiuta e sostiene la costruzione di un rione di 200 abitazioni, con la chiesa e le opere sociali, a Perales del Rio, collaborando con il parroco locale. Con la bontà di coloro che si fidavano di lei e della sua opera, aiutò la costruzione della nuova clinica per religiose e monache a Pozuelo di Alarcón (Madrid).

Fu colpita da una polmonite il Venerdì Santo del 1967 e da allora andò sempre più indebolendosi, anche se non si risparmiava nella fedeltà alla Regola ed alle Costituzioni.

Morì santamente dopo breve malattia l’11 dicembre 1974 nel monastero della Aldehuela (Madrid).

La cerimonia della beatificazione si tenne il 10 maggio 1998. La solenne cerimonia della canonizzazione il 4 maggio 2003.

Letto 5468 volte Giovedì, 20 Luglio 2017 09:43

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