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Venerdì, 24 Febbraio 2017 00:00

Alfonso Maria dello Spirito Santo (Mazurek)

Nacque il 1 marzo 1891 a Baranowka  nei pressi di Lubartow, diocesi di Lublin, in una famiglia contadina, di tradizione molto cristiana. I suoi genitori furono Wojciech (Adalberto) Mazurek e Marianna Gózdz. All’indomani della nascita, il 2 marzo, Giuseppe fu battezzato nella chiesa parrocchiale di Sant’Anna a Lubartow.

Uno dei fratelli di suo padre - fratel Bogumil Mazurek - fu religioso carmelitano scalzo, e probabilmente sotto la sua ispirazione, Giuseppe, avendo ricevuto la prima istruzione presso la scuola elementare di Baranowka, entrò nel 1903 nel Collegino (o Seminario Minore) dei Carmelitani Scalzi a Wadowice, la città natale di Giovanni Paolo II, dove conobbe san Raffaele Kalinowski (tanto che fu poi  uno dei testimoni del suo processo di canonizzazione). Frequentò con i suoi compagni il ginnasio della città. Cominciò, tra l’altro, a studiare il pianoforte e l’organo, arte che coltiverà per tutta la vita.

Il 29 agosto 1908 vestì a Czerna l’abito carmelitano: era la festa del martirio di Giovanni Battista, del quale era molto devoto. Il 5 settembre del 1910 emise la professione religiosa. Tra il 1910 e il 1913 a Wadowice studiò filosofia nel Collegio Filosofico, superando l’esame finale con la qualifica di “molto lodevole”.

Nel 1912 emise la professione solenne. Iniziò i suoi studi teologici nel Collegio Teologico di Cracovia. Lo scoppio della prima guerra mondiale, nel 1914, interferì sui suoi studi. La città di Cracovia fu minacciata dall’esercito russo e l’esercito austriaco occupò gran parte del convento. Quasi tutti i religiosi furono costretti ad abbandonare la città e ad emigrare a Wadowice; prima però gli studenti di teologia, fra i quali fra’ Alfonso, ricevettero gli ordini minori (5 agosto 1914) e il suddiaconato (9 agosto). Ben presto si vide che neanche Wadowice era un luogo sicuro, perciò il 30 settembre gli studenti ebbero l’ordine di andare a Linz, giacché i conventi carmelitani polacchi appartenevano allora alla provincia austriaca.

Fra’ Alfonso continuò gli studi teologici prima a Linz, e, dal 1916, a Vienna. Il 16 luglio 1916 ricevette l’ordinazione sacerdotale nel Duomo di Santo Stefano nella capitale austriaca. Il 26 luglio, solennità di sant’Anna, celebrò la sua prima santa Messa nella sua parrocchia natale di Lubartów dopo di che fece ritorno a Vienna dove per un anno continuò gli studi teologici. Nell’aprile del 1917 partì per Czerna, da dove il provinciale lo trasferì a Cracovia come lettore e maestro degli studenti. Verso la fine di settembre del 1920 fu nominato prefetto ed insegnante nel Seminario Minore di Wadowice.

Nel 1924 fu eletto definitore provinciale, negli anni 1925 e 1926 partecipò ai capitoli generali a Roma, predicò nella chiesa di Wadowice, e dirigendo il coro dei ragazzi, arricchiva con il canto le festività ecclesiali. Nel 1930 P. Alfonso fu eletto priore di Czerna. Fino alla fine della sua vita rimase legato a questo antico eremo sia come priore, sia come economo (1936-1939). Si rivelò ottimo organizzatore. Amante della tradizione, non aveva paura di introdurre i più moderni mezzi tecnici. Sulla collina adiacente al monastero costruì dei terrazzi con orto; approfittando della corrente d’acqua del fiumicello vicino al monastero, costruì una piccola centrale elettrica, in grado di fornire corrente ed acqua al monastero. Ma prima di tutto fu un padre spirituale per la sua famiglia religiosa. Severo per se stesso, anche dai suoi sudditi esigeva la fedeltà alla legge evangelica codificata nella legge dell’Ordine. Curava il servizio pastorale della chiesa del convento. E proprio grazie a lui essa potè servire da modello  del canto popolare, curato assiduamente da lui stesso. Trovava anche il tempo per le conferenze mensili ai membri della fraternità dello scapolare, per le carmelitane scalze di Cracovia come confessore, per i ritiri alle congregazioni religiose e per il terz’ordine carmelitano, del quale era visitatore provinciale dal 1936.

Durante le seconda guerra mondiale Czerna apparteneva al Governatorato Generale, ossia a quella parte centrale della Polonia, governata dal plenipotenziario di Hitler residente a Cracovia e che non fu annessa al Terzo Reich tedesco né all’impero di Stalin. Nonostante tutte le difficoltà causate dalla guerra, il priore di Czerna non rinunciava al normale andamento degli impegni. Portava avanti tutti quelli intrapresi prima della guerra convinto che questa era un fatto passeggero di fronte al quale non ci si doveva arrendere. Le condizioni materiali del monastero erano molto difficili. Il territorio cadde sotto la forzata gestione tedesca. Nell’aprile 1944 una gran parte del monastero fu occupata dai bambini dell’asilo “Don Siemiaszko” di Czerna, che era stato sequestrato dai tedeschi per scopi militari.

Nel tardo autunno del 1944 i tedeschi cominciarono a scavare trincee sulla frontiera tra il Governatorato Generale e il Reich, costringendo la gente del posto a collaborare. Nei boschi avevano luogo gli scontri tra i partigiani polacchi, russi e la polizia e i militari tedeschi.

La mattina del 28 agosto  un distaccamento di SA entrò nel monastero chiedendo del priore e facendo una perquisizione sommaria. Prima di lasciare il monastero, P. Alfonso riuscì a pregare un attimo in chiesa davanti all’immagine miracolosa della Madonna. I tedeschi ordinarono ai frati che si trovavano nel convento di andare al luogo di adunata a Czerna. Il P. Alfonso andò con gli altri. Dal luogo di adunata tutti quanti – i religiosi e gli abitanti del villaggio – si misero in cammino lungo la strada verso Krzeszowice. I soldati di scorta andavano in macchina. Dopo un po’ di tempo ordinarono al P. Alfonso di salire sulla macchina e andarono avanti. I confratelli lo rividero soltanto sulla strada che da Krzeszowice va a Rudawa. Lì furono raggiunti da un carro sul quale giaceva, coperto con la cappa religiosa, il priore di Czerna orribilmente mutilato. Era ancora vivo. P. Walerian Ryszka gli conferì l’assoluzione. Morì nel cimitero di Rudawa.

Il decreto sul martirio è stato promulgato il 26 marzo 1999. La cerimonia della beatificazione si è svolta il 13 giugno 1999.

Letto 5855 volte Mercoledì, 19 Luglio 2017 08:14
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